Delizia del Verginese Ferrara

Nella zona dell’attuale Portomaggiore (da portus major),nella provincia di Ferrara, sorgeva un centro sulle sponde dell’antico fiume Sandalo, ramo spento del Po di Volano, di cui il porto era in comunicazione con il mare.
La posizione strategica ne fece un centro importante, nel mezzo di una fitta rete idroviaria , ma della sua ricca storia restano poche testimonianze.

La Delizia del Verginese, situata in queste terre ai confini con la città di Ferrara, originariamente casale di campagna, fu successivamente trasformata in residenza ducale nel ‘500 da Alfonso I d’Este e donato a Laura Eustochia Dianti.
Alla morte del Duca, la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e ne seguì la ristrutturazione, eseguita principalmente dall’architetto Girolamo da Carpi, il quale configurò la Delizia del Verginese come un edificio a pianta rettangolare e a due ordini, delimitato da quattro torri merlate e a pianta quadrata, che ne caratterizzano la struttura.
A lato venne posta una piccola chiesetta nel ‘700, unita all’edificio tramite un portico.
L’interno è decorato con stucchi, fiori in stile liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volute e spesse cornici che delineano soffitti.
Nei pressi della Delizia del Verginese sorge la torre colombaia, un residuo delle pertinenze poste intorno alla delizia e risale al ‘500.
Le sale del Verginese sono sede della mostra permanente Mors Inmatura, mentre il sepolcreto dei Fadieni documenta la scoperta di una piccola necropoli romana a pochi passi dalla Delizia.
All’interno del castello sono esposti i reperti rinvenuti nelle tombe, manufatti in bronzo, finimenti di cavallo, una serie di monete e un’eccezionale raccolta di vasellame in vetro, integro e finemente lavorato, assai raro per il territorio ferrarese.

L’antico brolo.
All’esterno è stato ricostruito il giardino afferente alla Delizia del Verginese, denominato brolo, costituito nel Rinascimento, propone fiori e alberi da frutto.

Museo Archeologico: Il Sepolcreto dei Fadieni.
Il museo presenta l’eccezionale ritrovamento archeologico avvenuto nell’autunno del 2002 nella tenuta di S. Caterina, a fianco alla Delizia Estense del Verginese, ove espone l’affascinante necropoli di epoca romana dei Fadieni, risalente all’età imperiale.
Attraverso gli oggetti che costituivano i corredi delle sepolture emergono evidenti i segni di una civiltà sorta in questi territori nella provincia di Ferrara, con i propri usi e consuetudini.
I reperti rinvenuti nelle tombe come materiali ceramici in terra sigillata, ceramica a pareti sottili come bicchieri e coppe, bottiglie, lucerne, anfore e manufatti per il rituale funerario, oggetti d’argento, bronzo e un’eccezionale raccolta di vasellame in vetro sono ben conservati e ammirabili presso la Delizia del Verginese.

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